La nuova classificazione dei rifiuti rende necessaria la riorganizzazione del sistema di raccolta

La nuova classificazione dei rifiuti, unitamente all’assenza di limiti quantitativi per il conferimento al servizio pubblico, rende necessaria e non differibile un’attenta riorganizzazione del sistema di raccolta. Per effetto della nuova classificazione, infatti, i soggetti coinvolti, siano essi pubblici o privati, si troveranno nelle condizioni di dover offrire dei servizi ulteriori ai propri clienti oppure di dover adeguare i propri servizi per soddisfare nuovi clienti.

In sintesi, sia i gestori del servizio d’igiene urbana che gli operatori privati potrebbero aver bisogno di riorganizzare la propria offerta per riuscire a mantenere un rapporto di servizio soddisfacente con il proprio cliente/utente.

Prendiamo ad esempio il caso di soggetti produttori che hanno sempre conferito a privati alcune frazioni di rifiuti ma che, alla luce dell’assenza di limiti quantitativi per il conferimento al servizio pubblico, decidono di rivolgersi al gestore del servizio d’igiene urbana; come dovrebbe cambiare il lavoro dell’ufficio tecnico del gestore pubblico, in funzione dell’organizzazione di questi servizi? Potrebbe altresì accadere che alcuni operatori privati si trovino invece, nella situazione di dover soddisfare le richieste di clienti ai quali hanno sempre ritirato esclusivamente rifiuti speciali, perché erano soliti conferire i rifiuti solidi urbani al servizio pubblico; in che modo, gli operatori privati potranno ampliare i servizi offerti?

La nuova classificazione dei rifiuti

Comporta senza ombra di dubbio la necessità di una riorganizzazione dei sistemi di raccolta.

A questo si aggiunge un altro aspetto fondamentale e cioè quello degli effetti di tali oscillazioni sulla determinazione della Tassa sui Rifiuti: cosa succederebbe infatti, se alcune utenze non domestiche, che hanno sempre pagato una certa tariffa per il servizio di raccolta, decidessero di avvalersi di operatori privati? E se invece, alcune utenze non domestiche che fino ad oggi hanno affidato il servizio ad un operatore privato, trovassero più conveniente pagare la tariffa complessiva e si rivolgessero quindi al gestore del servizio d’igiene urbana per l’intera quantità prodotta?

Non bisogna infatti dare per scontato che la possibile “migrazione” sia a senso unico, perché i fattori che influenzano tale scelta sono molteplici e di svariata natura, non ultima la situazione territoriale all’interno della quale si muovono gli operatori e le relative tariffe applicate. I gestori d’igiene urbana possono sicuramente influire sulle scelte operate dalle utenze, purché si dotino degli strumenti necessari a valutare il prima possibile gli effetti di questi cambiamenti.

La nuova classificazione dei rifiuti aumenta quindi l’incertezza ed ecco che torniamo al punto cruciale della questione: come può, l’informatizzazione supportare tali cambiamenti? Da dove partire? Quali processi presidiare?

Proveremo a rispondere a questi interrogativi nel corso dell’incontro con il dott. Paolo Pipere, giurista ed esperto ambietale che, insieme ad Angelo Cima, responsabile del settore RSU di Computer Solutions, spiegherà in che modo la nuova classificazione dei rifiuti, intervenga nei processi di gestione delle imprese condividendo poi le soluzioni informatiche progettate per supportare i concessionari dei servizi pubblici di raccolta in questa fase di transizione.

Per iscriverti al webinar “Come gestire i rifiuti urbani prodotti dalle attività economiche?”, CLICCA QUI

Marcella Bellanca
Ufficio Marketing Computer Solutions

Continua a leggere…