Quali sono i requisiti per garantire l’efficienza dei centri di raccolta?
Una conversazione informale con Roberto Ribaudo, COO di Computer Solutions, sui Centri di Raccolta e sui numerosi vantaggi che questi portano all’amministrazione comunale e non di meno ai cittadini, mi ha spinto a riflettere su quelli che dovrebbero essere i requisiti di base che un Centro di Raccolta dovrebbe possedere per interpretare al meglio le funzioni che è chiamato svolgere e, che lo stesso Ribaudo ha elencato in uno dei suoi articoli di approfondimento pubblicati su Linkedin.
Prima di tutto l’efficienza; ritengo che affinché un Centro di Raccolta possa controllare gli accessi per gli utenti abilitati, memorizzare i conferimenti degli stessi o raggiungere degli obiettivi di incentivazione economica della virtuosità, sia necessario dotarlo di un sistema informatico che permetta la memorizzazione delle informazioni e l’attivazione dei controlli in automatico, senza che ciò si traduca in un rallentamento dell’operatività degli addetti ai lavori. Ed ecco perché è fondamentale valutare in fase progettuale il livello di informatizzazione necessario rispetto agli obiettivi che si desidera raggiungere, perché ciò significa costruire le basi per raggiungere quegli obiettivi, per adempiere agli obblighi previsti dalle normative di riferimento e, soprattutto, per ottimizzare preventivamente il numero necessario di operatori (con ovvi risparmi di costi di esercizio) in virtù degli strumenti che avranno a disposizione, strumenti altresì pensati per ridurre al minimo l’operatività e le competenze necessarie.
Le responsabilità di un Centro di Raccolta, sia in termini legali che in termini politici di raggiungimento degli obiettivi, fa generalmente capo all’Amministrazione e questa deve essere messa in grado di valutare le diverse ipotesi di realizzazione in maniera consapevole conoscendone dettagliatamente vantaggi e svantaggi. Le soluzioni informatizzate applicate ai Centri di Raccolta, si diversificano per realtà gestite da operatori dotati di piccoli strumenti palmari così come per realtà dotate di normali work station collegate a lettori bar code o, ancora, sistemi self (totem che permettono un conferimento in autonomia da parte degli utenti) o sistemi collegati alle sbarre di accesso e a semafori integrati così da riuscire a regolare il traffico di mezzi e persone; non può esistere una soluzione ottimale in assoluto, perché la soluzione dipenderà da numerose e differenti variabili quali la grandezza del centro, la presenza o meno di uffici, i flussi possibili di persone e mezzi e soprattutto il numero di addetti che l’amministrazione potrà impiegare.
Il nostro contributo è proprio quello di partire ogni volta dall’analisi degli obiettivi da raggiungere, delle risorse a disposizione, dalla valutazione dei vincoli per arrivare alla proposta delle alternative che meglio rispondono alle esigenze rilevate. Le nostre proposte hanno tutte il grande vantaggio di appoggiarsi ad una piattaforma informatica che dispone di un unico archivio nel quale confluiscono le informazioni provenienti dagli uffici ecologici aperti al pubblico per la gestione del servizio di raccolta e le informazioni necessarie per la gestione del tributo/corrispettivo (emissione bollette/fatture e gestione dei processi post emissione, quantificazione degli incentivi agli utenti e relativa liquidazione..), informazioni a disposizione di chi gestisce mezzi e persone per la programmazione dei servizi e di chi invece controlla l’andamento dei servizi e consuntiva quantitativi e costi per il controllo del piano finanziario e per la verifica della sua copertura. Sarebbe quindi auspicabile un piano progettuale che preveda fin da subito il raggiungimento di obiettivi a breve termine e la definizione di quelli a medio/lungo termine, in linea con un piano politico che dovrebbe porre le sue basi sulla considerazione degli sforzi che i cittadini saranno chiamati a compiere ogni giorno e prevedere quindi un sistema che li gratifichi di conseguenza.
Angelo Cima
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