Alcune considerazioni da ECOMONDO 2019

Quest’anno, durante la fiera di Ecomondo, sono riuscito a ritagliarmi del tempo per partecipare ad un paio di convegni dedicati al mondo dei rifiuti: in particolare, a destare il mio interesse sono stati l’evento organizzato dall’Albo Smaltitori relativo alle IPOTESI DI DIGITALIZZAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI e all’ ISTITUZIONE DEL R.E.N. e l’incontro patrocinato da “Il sole 24 ore” per fare il punto della situazione sul tema dell’ End of Waste in seguito alle novità introdotte dalla Legge 128/2019 del 3 novembre 2019. Devo dire che, aldilà della qualità dei contenuti indubbiamente elevata, le conclusioni tratte su entrambi gli argomenti di discussione non sono per niente confortanti.
Sul fronte dell’analisi dei processi di digitalizzazione degli obblighi previsti per la tenuta di registri e formulari, argomento che abbiamo sviscerato nel recente passato specialmente sul gruppo linkedin “V-FIR”, siamo ancora in una fase di stallo dalla quale non si sa se, e quando, ne verremo a capo; al convegno dell’Albo Smaltitori il relatore ha costantemente invitato i partecipanti a considerare le immagini in formato cartaceo di registri e formulari come l’espressione grafica di un tracciato record e di non temere dunque di dover compilare tutti i campi presenti perché le aziende produttrici di software li avrebbero adattati per rispondere a qualsiasi esigenza; ma, alla richiesta precisa di poter visionare i tanto citati tracciati, la risposta è stata che questi non esistono ancora e che verranno pubblicati solo dopo l’emanazione/adeguamento della norma (quando?) e che nel frattempo si andrà avanti con la versione cartacea della nuova modulistica, anche se ancora in divenire e diversa da quella da noi proposta.
Spostando l’attenzione sul tema dell’ End of Waste, verso il quale le attese sono molte vista la nuova norma entrata in vigore, c’è un aspetto che desta molta preoccupazione: aldilà dell’incoraggiante ritorno alla disciplina del “caso per caso”, pre-sentenza, affidata alle regioni per il rilascio/rinnovo delle autorizzazioni legate all’End of waste, sembra esserci un gran caos nell’iter burocratico post- autorizzativo tanto che i vertici dell’ISPRA e del Ministero dell’Ambiente hanno espresso la loro preoccupazione per il modo in cui è stata formulata la Legge e per le incombenze che questa determina in capo ai loro uffici, difficilmente gestibili allo stato attuale viste le risorse a disposizione.
Tutto ciò mi lascia un po’ d’amaro in bocca ed un enorme punto interrogativo: tutti quelli che parlano di Economia circolare o di Green economy, la vogliono veramente? No perché, citando le parole usate dall’avvocato David Rottgen nel corso del suo intervento: No End of waste no green economy.
Roberto Ribaudo

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